Poiché risulta complicato stabilire che cosa sia l’arte e quali siano state le sue caratteristiche lungo l’arco della storia dell’uomo, è difficile anche stabilirne una data d’inizio certa.

Sicuramente l’arte nasce insieme all’uomo. L’arte ha avuto inizio quando l’uomo ha sentito l’esigenza di voler comunicare le proprie intenzioni e le proprie emozioni.

Proprio attraverso lo studio dell’arte l’uomo ha dato testimonianza concreta della realtà che viveva, oscura e misteriosa, testimoniando il proprio posto nel mondo e comunicando ancor prima che nascesse la scrittura. La produzione artistica e lo studio delle arti seguono e accompagnano, insomma, l’evoluzione umana, rispondendo all’innato desiderio dell’uomo di voler fare oltre che di essere.

L’arte nella preistoria

Il termine “preistoria”, benché generico, viene utilizzato per indicare l’epoca precedente alla scrittura, un periodo che dura circa 2,5 milioni di anni e viene convenzionalmente ripartito in tre momenti (paleolitico, mesolitico, neolitico) in base all’evoluzione delle tecniche di incisione della pietra, dell’osso e dell’avorio.

Durante la fase del Paleolitico (dal greco: παλαιός palaios, ossia “età della pietra antica”) l’uomo primitivo viveva essenzialmente cacciando, pescando e utilizzando quanto la natura aveva da offrirgli.

Proprio alla fine di questa fase, circa 36.000 anni indietro nel tempo, risalgono le primissime testimonianze di “pittura rupestre”, il cui nome dipende dal fatto che le rappresentazioni venivano realizzate sulle pareti rocciose delle caverne dove le comunità di uomini tipicamente risiedevano.

All’inizio si trattava di immagini poco complicate ma che comunque testimoniano la prima forma d’arte che ci perviene. Le stesse impronte degli uomini, risalenti a circa 41.000, possono essere considerate delle primissime forme d’arte, se intendiamo la stessa come desiderio di espressione del proprio io.

Il vero soggetto pittorico degli uomini aveva il suo centro nel regno animale. I cacciatori riproducevano bovini, cervi, cavalli, bisonti, rinoceronti.

Tecniche di pittura

Gli uomini preistorici realizzavano i dipinti con le dita o con pennelli grezzi di origine animale o vegetale, non avendo molti strumenti a propria disposizione. Non per questo si deve pensare che fossero degli artisti improvvisati: in realtà è altamente probabile che gli stessi imparassero tramite esercizi quotidiani e l’esempio di un maestro.

Basta fermarsi a osservare le immagini rupestre per accorgersi subito dell’alta qualità delle stesse: i pigmenti più utilizzati sono quelli rossi, il bianco del gesso, la terra ocra e il nero ricavato dal carbone di legna. Gli artisti utilizzavano come leganti oli e grassi come sangue e uova che avevano il potere di agglomerare. I colori così venivano applicati direttamente con le dita, con pennelli o spruzzati.